Argomento della controversia

28.09.2017 – Verona – Vaccari

Il procedimento di conciliazione obbligatoria può ritenersi compatibile con l’ordinamento comunitario qualora non conduca ad una decisione vincolante per le parti, non comporti un ritardo sostanziale per la proposizione di un ricorso sostanziale, sospenda la prescrizione e decadenza dei diritti oggetto della controversia, non generi ingenti costi per le parti, a patto che la via elettronica non costituisca l’unica modalità di accesso a detta procedura di conciliazione e che sia possibile disporre di provvedimenti provvisori nei casi eccezionali in cui l’urgenza della situazione lo impone. ORDINANZA

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27.09.2017 – Vasto – Pasquale

In caso di opposizione a decreto ingiuntivo, sul tema della individuazione della parte sulla quale grava l’onere di attivazione della procedura di mediazione e su quello delle ripercussioni della
eventuale inottemperanza a tale onere sulla sorte del decreto ingiuntivo opposto, questo giudicante, secondo il quale l’onere di avviare la procedura di mediazione delegata ai sensi dell’art. 5, comma 4, D.Lgs. n. 28/10 grava sulla parte opponente, con la conseguenza che la mancata attivazione della mediazione comporta la declaratoria di improcedibilità della opposizione e la definitività del decreto ingiuntivo opposto, che acquista l’incontrovertibilità tipica del giudicato.
SENTENZA

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19.09.2017 – Treviso – Deli

L’onere di attivarsi onde realizzare la condizione di procedibilità grava sulla parte che si oppone al procedimento monitorio, la quale deve dimostrare anche che il mancato avverarsi della condizione di procedibilità della domanda giudiziale non è dipeso in alcun modo dalla propria condotta. In ogni caso, la condizione di procedibilità della domanda giudiziale non può ritenersi soddisfatta qualora la parte onerata provveda soltanto a depositare l’istanza di mediazione, ma è necessario che l’incontro di programmazione si svolga effettivamente.
SENTENZA

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26.06.2017 – Roma – Moriconi

Se la parte debitamente invitata alla mediazione demandata resta assente senza giustificato motivo, il giudice può ritenere che la condotta concorra alla valutazione del materiale probatorio già acquisito. Non sussiste, infatti, alcun diritto potestativo in capo alle parti di decidere di non svolgere la mediazione demandata, rimanendo, altresì, eventualmente soggette alla improcedibilità delle domande e alle sanzioni disposte dalla legge.
SENTENZA

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22.06.2017 – Milano – Pisani

Qualora l’opposizione a decreto ingiuntivo deve essere rigettata, l’attrice-opponente deve essere condannata al pagamento delle competenze e spese di mediazione, anche qualora il giudizio monitorio cessa di esistere per estinzione della pretesa creditoria.
SENTENZA

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14.06.2017 – Lussemburgo – Corte di Giustizia Europea

La normativa italiana non può imporre l’obbligo di assistenza legale per il consumatore che prenda parte ad una procedura di adr. Nel contempo, è legittima la previsione normativa che prevede l’applicazione di una sanzione pecuniaria collegata alla mancata ed ingiustificata partecipazione nella adr., se il consumatore si ritira successivamente al primo incontro con il mediatore. 2) L’obiettivo delle procedure ADR non è quello di sostituire le procedure giudiziali né quello di privare i consumatori o i professionisti del diritto di rivolgersi ad organi giurisdizionali, ma quello di addivenire ad una soluzione concordata del conflitto. Le procedure di adr, pertanto, non possono comportare alcun tipo di disapplicazione dell’art. 47 CEDU, avente ad oggetto il diritto ad un ricorso effettivo ed a un giudice imparziale.
3) L’Unione Europea deve assicurare ed assicura che gli Stati membri garantiscano l’accesso alle procedure adr gratuitamente o comunque a costi minimi ai consumatori.
SENTENZA

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08.06.2017 – Ravenna – Vicini

Ai fini della competenza per territorio dell’organismo adito, deve ritenersi sufficiente che questo abbia una sede accreditata dal registro degli organismi di mediazione tenuto dal Ministero della Giustizia, anche secondaria, nel luogo del giudice territorialmente competente, a nulla rilevando il fatto che tale sede non risulti dal registro delle imprese, o che non si tratti di una sede “effettiva” , poiché non può essere addossato all’utente l’onere di verificare se le sedi accreditate dal Ministero della Giustizia siano effettivamente operative ed idonee allo svolgimento dell’attività di mediazione.
SENTENZA

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29.05.2017 – Roma – Moriconi

1) Benché la proposta del giudice ex art. 185-bis non è soggetta ad alcun obbligo di motivazione, il giudice deve indicare alcune direttive che potrebbero orientare le parti nella riflessione sul contenuto della proposta e nella opportunità e convenienza nel farla propria, ovvero nello svilupparla autonomamente. 2) La mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione demandata dal giudice, oltre a poter attingere, secondo una sempre più diffusa interpretazione giurisprudenziale, alla stessa procedibilità della domanda è in ogni caso comportamento valutabile nel merito della causa. SENTENZA

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24.05.2017 – Milano – Sentenza di appello

Questa Corte è chiamata a decidere se il mancato rispetto del termine di quindici giorni assegnato dal giudice per avviare il tentativo di mediazione, alla stregua della legge sulla mediazione processuale, possa ritenersi equivalente al mancato tentativo di mediazione nei casi in cui esso sia previsto come obbligatorio, situazione –quest’ultima- che certamente determina l’improcedibilità del giudizio ordinario. La Corte rileva come il termine assegnato dal Giudice, nel caso di specie, corrisponda a quello di quindici giorni indicato dalla legge nell’art. 5 d.lgs. 28/2010, senza alcuna indicazione del carattere perentorio del medesimo […] Al termine di quindici giorni non appare corrispondere un termine processuale. […] Il procedimento di mediazione, infatti, costituisce una parentesi alternativa del procedimento ordinario e non può ritenersi come un’appendice di quest’ultimo, certamente sottoposto a più rigorose regole endoprocessuali.
SENTENZA

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21.05.2017 – Bari (Altamura) – Fazio

1) il mediatore deve accuratamente verbalizzare le attività svolte dinanzi a sé e in particolar modo le ragioni del rifiuto della parte a proseguire nell’attività di mediazione; 2) l’attore è tenuto a individuare un organismo di mediazione nel cui regolamento è previsto che il mediatore possa fare la proposta anche quando le parti non gliene facciano richiesta o anche in assenza di uno o più convenuti
ORDINANZA

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11.05.2017 – Verona – Vaccari

Il legislatore ha previsto per la parte che non partecipa in nessun modo, senza giustificato motivo, alla mediazione obbligatoria ex lege la sanzione della condanna al pagamento del contributo unificato e la possibilità per il giudice di desumere dal suo comportamento argomenti di prova.
ORDINANZA

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27.04.2017 – Padova – Marani

La condanna alle spese di causa e al contributo unificato del giudizio deve sempre estendersi al procedimento di mediazione, in quanto costituisce condizione di procedibilità della causa stessa.
SENTENZA

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18.04.2017 – Verona – Vaccari

Deve considerarsi legittimo impedimento la mancata comunicazione dell’anticipo del primo incontro. Questo giudice ritiene improcedibile il giudizio per il mancato valido esperimento della mediazione proposta dall’istante in quanto la banca convenuta non è stata posta in condizione di partecipare. In particolare, il Giudice rileva che la parte attrice non ha prodotto copia della ricezione della comunicazione dell’anticipazione di un giorno del primo incontro.
ORDINANZA

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18.04.2017 – Ascoli Piceno – Mariani

Qualora una parte non si presenti personalmente all’incontro di mediazione, il giudice deve comminare la sanzione prevista dall’art. 8 c. 4 d.lgs. 28/2010: solo ove si aderisca al primo incontro informativo, la parte chiamata ha adempiuto all’obbligo su di essa incombente, non essendo possibile la comminatoria di alcuna sanzione anche qualora, dopo il primo incontro, dichiari che non intende proseguire. Nel caso in esame, invece, si riscontra che la convenuta non partecipava e il verbale di mediazione aveva esito negativo proprio per l’assenza della parte chiamata.
ORDINANZA

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06.04.2017 – Napoli – Rabuano

1)Il Giudice dispone che ambedue le parti depositino presso l’organismo di mediazione copia di tutti gli atti e i documenti di causa almeno quindici giorni prima della data fissata per il primo incontro. In caso di mancato accordo, il Giudice, inoltre, dispone che il mediatore formuli una proposta conciliativa indipendentemente dalla concorde richiesta delle parti. 2) il dlgs 28/2010 mira a favorire la comparizione personale della parte, quale autonomo ed indefettibile centro di imputazione e valutazione di interessi, dovendosi limitare a casi eccezionali l’ipotesi che essa sia sostituita da un rappresentante sostanziale pure munito dei necessari poteri. ORDINANZA

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24.03.2017 – Padova – Colussi

La condanna alle sanzioni previste ai sensi dell’art. 96 c.p.c. possono essere comminate solo qualora vengano dimostrati gli estremi della colpa grave o del dolo in capo al soggetto avverso cui si chiedono.
Nel caso di specie, devono ritenersi esclusi i presenti estremi, con conseguente rigetto della domanda di condanna da parte del giudice.
SENTENZA

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