Mancata comparizione personale senza giustificato motivo

23.09.2020 – Napoli – Corte di Appello

La Corte d’appello ha respinto la domanda riconvenzionale, ricordando come ai sensi dell’art. 1592 c.c. il conduttore non abbia diritto all’indennità per i miglioramenti apportati alla cosa locata, salvo che non vi sia stato il consenso del locatore – anche riguardo all’entità economica degli interventi e alla convenienza delle opere a farsi – consenso che non può essere implicito, né può desumersi da atti di tolleranza, occorrendo una chiara ed inequivoca manifestazione di volontà volta ad approvare le eseguite innovazioni, non essendo sufficiente neppure la mera consapevolezza (o la mancata opposizione) del locatore riguardo alle stesse.
ORDINANZA

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31.08.2020 – Treviso – Andreatta

La “litigiosità” tra le parti non giustifica il rifiuto di partecipare al procedimento di mediazione, “giacché tale procedimento è rivolto proprio ad attenuare la litigiosità, tentando una composizione della lite basata su categorie concettuali del tutto differenti rispetto a quelle invocate in giudizio e che prescindono dalla attribuzione di torti e di ragioni”
SENTENZA

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22.08.2020 – Benevento – D’Ambrogio

aver introdotto in sede giudiziale una nuova causa petendi relativa al superamento del tasso soglia per l’usura è certamente fatto costituente proprio la citata asimmetria tra le domande svolte in fase stragiudiziale e quelle svolte in fase giudiziale, poiché è stato alterato il percorso valutativo della domanda di mediazione da parte della società convenuta.
SENTENZA

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04.08.2020 – Castrovillare – Prato

Va evidenziato che nella sentenza di primo grado la questione relativa alle implicazioni conseguenti alla mancata comparizione personale delle parti in sede di mediazione non risulta in alcun modo esaminata, con il conseguente corollario che il giudice di secondo grado, investito dell’appello principale della parte rimasta soccombente sul merito, conserva il potere, e quindi il dovere, di rilevare di ufficio la questione di improcedibilità di detta domanda, e che l’omissione di tale rilievo è censurabile in cassazione come error in procedendo,
mentre tra le questioni pregiudiziali di rito – sulle quali, anche se rilevabili di ufficio, il giudice non si sia pronunciato – e la questione di merito sussiste una relazione di mera presupposizione
logico- giuridica
SENTENZA

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16.06.2020 – Roma – Corrias

Ritenuto in conclusione: che l’ opposizione ed ogni altra domanda formulata dalla M.XXXXX debbano essere dichiarate improcedibili per mancato esperimento della mediazione obbligatoria;
che debba essere accolta la domanda di risarcimento azionata dalla M.XXXXXX ai sensi dell’ art.96 c.p.c., potendo ritenersi, sulla base del comportamento dilatorio tenuto dalla M.XXXXX in sede di mediazione, che la stessa abbia intrapreso il presente giudizio con la consapevolezza dell’ infondatezza dei suoi assunti difensivi
SENTENZA

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03.06.2020 – Brescia – Pezzotta

Nel caso di specie alcuna giustificazione è stata portata. Le conseguenze del rifiuto ingiustificato di procedere e di partecipare alla mediazione sono, se espresso dall’istante/attore, sovrapponibili alla mancanza tout court della introduzione della domanda di mediazione. Sarebbe, come già detto un’aporia ritenere soddisfatto il precetto della legge in materia di mediazione obbligatoria e demandata, ritenendo che sia sufficiente al fine di integrare la condizione di procedibilità la semplice formale introduzione della domanda. Solo in presenza di ragioni ostative formali/procedurali ( es. un convocato in mediazione caduto vittima di un grave incidente; ad un convocato deceduto nelle more della presentazione all’incontro) può ammettersi che sussista l’impossibilità ad iniziare la procedura di mediazione e quindi la ragionevolezza del considerare validamente concluso il procedimento di mediazione con l’avveramento della condizione di procedibilità e l’assenza di sanzioni.
SENTENZA

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20.01.2020 – Roma – Moriconi

In questo caso la condotta dell’Ospedale…, soggetto strutturato, consapevole e dotato di elevata organizzazione, è grave, avendo impedito la transazione/conciliazione globale della lite, e non è alle caratteristiche del soggetto responsabile, costituisca un efficace deterrente ed una sanzione significativa ed avvertibile.
ORDINANZA

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13.01.2020 – Avellino – De Tullio

Il Tribunale ritiene di pronunciare condanna della SOCIETÀ XX e della SOCIETÀ ZZ, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., al pagamento della somma determinata equitativamente in € 5.000,00, oltre interessi legali, in favore della BANCA, in applicazione dell’art. 96 comma III cod. proc. civ., in ragione del preclusivo ed ingiustificato rifiuto di prendere parte al tentativo di mediazione obbligatoria, manifestato con l’atto di delega in data 21.7.2017.
SENTENZA

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26.09.2019 – Roma – Moriconi

Vale ricordare che la partecipazione al procedimento di mediazione demandata è obbligatoria e che proprio in considerazione di ciò NON è giustificabile una negativa e generalizzata scelta aprioristica di rifiuto e di non partecipazione al procedimento di mediazione. Va avvertito che ai sensi e per l’effetto del secondo comma dell’art.5 decr. lgsl.28/’10 come modificato dal D.L.69/’13 è richiesta l’effettiva partecipazione al procedimento di mediazione demandata, laddove per effettiva si richiede che le parti non si fermino alla sessione informativa e che oltre agli avvocati difensori siano presenti le parti personalmente; e che la mancata partecipazione
senza giustificato motivo al procedimento di mediazione demandata dal giudice oltre a poter attingere alla stessa procedibilità della domanda, è comportamento valutabile nel merito della causa e possibile fonte di responsabilità ex art. 96 cpc.
ORDINANZA

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02.09.2019 – Milano – Folci

La mancata partecipazione al procedimento di mediazione, previsto dall’art. 5 D.lgs. 28/2010 per le controversie in materia di
condominio, prevede la condanna, per chi non ha partecipato senza giustificato
motivo, al versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una somma
corrispondente al contributo unificato, mente non è previsto alcun rimborso delle
spese sostenute dalla parte che ha richiesto la mediazione. SENTENZA

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28.04.2019 – Roma – Corte di Appello

1) La presenza di un terzo del tutto indipendente rispetto alle parti giustifica le maggiori possibilità della mediazione, rispetto alla negoziazione assistita, di conseguire la finalità cui è preordinata.
2) È vero che mediazione e negoziazione sono entrambi istituti processuali diretti a favorire la composizione della lite in via stragiudiziale e sono riconducibili alle misure di ADR e che costituiscono condizioni di procedibilità della domanda giudiziale. La Corte però rileva che nella mediazione esista un fondamentale elemento specializzante rappresentato dal ruolo centrale del mediatore che è neutrale che rende evidentemente eterogenei i due istituti processuali con impossibilità di comparare le due discipline ai fini del sindacato di legittimità dell’art. 3 Cost.
SENTENZA

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16.04.2019 – Vicenza – Ventura

Dal verbale di mediazione, che si ricorda essere obbligatoria nella materia che ci occupa, prodotto da parte ricorrente, risulta che il sig. D.X, pur ritualmente notiziato della convocazione, non si è presentato e non ha addotto alcun valido motivo a giustificazione della sua assenza. Ebbene, da questo comportamento il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio, e condannare la parte al versamento di una somma corrispondente al contributo unificato. Si ritiene, infatti, che nelle materie in cui la mediazione è obbligatoria le parti debbano partecipare, personalmente e fattivamente, onde non vanificare il dettato normativo che impone l’esperimento come condizione di procedibilità dell’azione, e che il FALLIMENTO della mediazione a causa della mancata partecipazione di una parte, senza giustificato motivo, sia sanzionabile.
ORDINANZA

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14.04.2019 – Aosta – De Paola

Non costituisce per contro idonea modalità di svolgimento della mediazione la mera comunicazione di aver sondato l’altra parte ed avere concordemente escluso la possibilità di addivenire ad un accordo, perché in questo modo si elude l’onere di comparire personalmente davanti al mediatore e di partecipare al primo incontro.
ORDINANZA

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14.02.2019 – Verona – Bartolotti

Anche nelle materie non assoggettate alla mediazione obbligatoria, il giudice, dopo avere concesso la provvisoria esecuzione del decreto opposto, visti i rapporti tra le parti e la natura della causa, può offrire loro l’opportunità di godere di un tentativo di mediazione, sia per favorire un componimento della vicenda sia per una eventuale soluzione generale delle questioni correnti tra le parti.
2) Fermo restando l’autonomia dell’organismo nella formulazione della migliore proposta, nella stessa ordinanza il giudice può suggerire alle parti una soluzione transattiva, in caso di esito negativo della procedura conciliativa, evidenziando i vantaggi economici che deriverebbero da un accordo e i rischi della prosecuzione della causa.
ORDINANZA

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06.02.2019 – Roma – Cassazione

Il legislatore ha previsto e voluto la comparizione delle parti innanzi al mediatore perché, solo nel dialogo informale tra le parti e il mediatore, conta che si possa trovare quella composizione degli opposti interessi satisfattiva al punto da evitare la controversia ed essere più vantaggiosa per entrambe le parti. Le parti possono farsi comunque sostituire da persone delegate, quindi anche dal loro difensore ma non solo, in alcuni momenti non salienti della mediazione, salva diversa disposizione legislativa. Allo scopo di validamente delegare un terzo alla partecipazione alle attività, la parte deve conferirgli tale potere mediante una procura avente lo specifico oggetto della partecipazione alla mediazione e il conferimento del potere di disporre dei diritti sostanziali che ne sono oggetto. Quindi, il potere di sostituire a se stesso qualcun altro per la partecipazione alla mediazione può essere conferito con una procura speciale sostanziale.
SENTENZA

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05.02.2019 – Napoli – Cislaghi

L’accordo conciliativo va valutato adeguatamente in un’ottica non di preconcetto antagonismo giudiziario ma di reciproca rispettosa considerazione e valutazione dei reali interessi di ciascuna delle parti di modo che esso potrebbe dirsi vantaggioso per tutte.
ORDINANZA

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